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Articolo tratto da "Il Tirreno":

Ore di 45' e scuola fino al pomeriggio al Cecioni (che farà anche didattica a Distanza)), all'Enriques soltanto lezioni in Aula, L'ITI apre 5 Ingressi e mette il termoscanner. Il Nautico farà lezione anche a Porta a Mare

Giulio Corsi / LIVORNO

Un mese e mezzo alla prima campanella. 43 giorni per l'esattezza. In un quadro che rimane incerto, tra norme che tutti i giorni continuano a mutare, le scuole livornesi hanno predisposto ognuna il proprio piano organizzativo e didattico per affrontare un anno che sarà molto particolare, diverso da tutti i precedenti. Il Tirreno ha parlato con tutti i presidi degli istituti superiori per capire come hanno architettato, insieme ai propri staff, la ripartenza. Emerge una situazione molto
variegata, legata al rapporto tra numero di studenti, aule e metri quadri a disposizione, ma anche alle peculiarità curricolari delle varie scuole. Alcune di queste effettueranno solo lezioni in presenza, altre saranno costrette a ricorrere a soluzioni miste di didattica in aula e a distanza.

ITI GALILEI:

La preside Manuela Mariani è molto chiara: «Prima di spiegare pubblicamente i dettagli della nuova organizzazione, voglio condividerla col collegio docenti e il consiglio d'istituto». L'appuntamento è per il 10 agosto. In via Galilei però, dopo settimane intense di lavoro, il piano è pronto. La prima certezza è che tutte le lezioni saranno tenute in aula. L'altra è che l'unità oraria non cambierà: le ore resteranno di 60 minuti. Sono due scelte che nascono anche dalla ampia attività laboratoriale effettuata all'Iti, che in tempi troppo stretti - e ancor di più a distanza - sarebbe penalizzata. La didattica a distanza sarà limitata ai cosiddetti Pia e Pai, i piani di integrazione degli apprendimenti e i piani di apprendimento individualizzati, in programma da martedì primo a venerdì 11 settembre. Da lunedì 14 settembre tutti in classe. Non è ancora definito se l'entrata sarà per tutti alle ore 8. Sul tavolo c'è anche l'ipotesi di uno scaglionamento, con la possibilità che un
gruppo entri alle 9. Non più tardi, però. L'ora di uscita massima sarà infatti fissata alle ore 14, senza allungamenti pomeridiani.
Per evitare gli assembramenti il piano prevede l'utilizzo di tutti gli ingressi della scuola, oltre al nuovo edificio di piazza 2 Giugno concesso dalla Provincia, dove fino all'anno scorso si svolgeva la formazione per gli adulti. Dunque l'Iti avrà di fatto 5 ingressi: due in via Galiei (saranno aperti tutti i cancelli), uno in via Zola, uno in via Abba, e l'ultimo per la sede staccata di piazza 2 Giugno (che sarà indipendente rispetto all'attiguo Ipsia Orlando). In questo caso sarà fondamentale che la Provincia effettui i lavori necessari, ma da palazzo Granducale garantiscono sui tempi. Nel piano dell'Iti è previsto anche l'uso di termoscanner ambientali all'entrata: dunque tutti gli studenti saranno monitorati. Se qualcuno avrà la temperatura corporea oltre la soglia dei 37. 5 gradi, i bidelli fermeranno il gruppo, individueranno lo studente con la febbre e lo faranno accomodare in locali appositi in attesa che i genitori (se minorenne) lo riportino a casa.

LICEO CECIONI:

Il preside Andrea Simonetti conferma quanto aveva già anticipato al Tirreno un mese fa: lezioni con orari ridotti ed entrate (e uscite) differenziate. «Se saranno ore di 45 minuti oppure di 50 dobbiamo ancora definirlo, ma certamente non potremo fare ore di 60 minuti», spiega. Ciò comporterà una mattinata di scuola molto più corta e veloce. «Se un classe entrerà alle 8, uscirà alle 11. 45, dopo aver fatto cinque "ore" di lezione», spiega il preside. Non tutti però entreranno alle 8 come accadeva finora. «Le entrate saranno scaglionate proprio dalle frazioni orarie: alcune classi entreranno alle 8. 45, altre alle 9. 30, altre ancora alle 10. 15 e così via fino alle 11. 45 quando ci sarà l'ultima entrata. Chi inizierà alle 11. 45 finirà alle 15. 30», aggiunge Simonetti. L'ultima uscita sarà proprio alle 15. 30. Entrate e uscite non saranno fisse: «Tutte le classi ruoteranno gli orari, in modo da non penalizzare nessuno». Tutto questo non basterà, tuttavia, affinché tutte le lezioni avvengano in presenza, come invece era negli obiettivi iniziali di preside e collegio docenti: «Ricorreremo anche ad una parte di didattica a distanza integrata: il gruppo di lavoro sta studiando soluzioni in questo senso. D'altra parte abbiamo 77 classi per 55 aule e diventa l'unica strada».

LICEO ENRIQUES:

«Sicuramente non faremo didattica a distanza né riduzione dell'unità oraria: sono due punti fermi decisi dal collegio docenti e dal consiglio di istituto», afferma la preside Nedi Orlandini. «Le lezioni avverranno in presenza e in sicurezza rispettando le normative». Le soluzioni scelte dal liceo scientifico sono simili a quelle che abbiamo già illustrato per l'Iti: «Stiamo valutando due entrate differenziate - continua Orlandini -: un gruppo potrebbe entrare alle 8 e un altro alle 9. Se  uest'ipotesi si concretizzerà gli orari di uscita saranno le 13 e le 14». Anche all'Enriques saranno utilizzati tutti gli ingressi isponibili: «In via della Bassata abbiamo 4 accessi e li apriremo tutti». Per quanto riguarda l'utilizzo della succursale di via Goldoni, Orlandini spiega: «Dobbiamo ancora prenderne possesso, visto che sono in corso i lavori all'ultimo piano. In via Goldoni ruoteranno alcune classi, che faranno tre giorni in sede e tre in succursale. Questo per il fatto che per adesso in
succursale abbiamo solo un laboratorio di informatica e lingue».

ISIS NICCOLINI PALLI:

«Preferisco non fornire dettagli alla stampa», dice la preside dell'Isis Niccolini Palli, Alessia Bianco. Il motivo non lo spiega. Secondo la preside «le famiglie e gli studenti già conoscono il piano, poiché è stato condiviso dalla comunità scolastica, essendo passato da collegio docenti e consiglio d'istituto». L'unica cosa che la Bianco afferma è che «probabilmente la didattica a distanza dovrà essere fatta».

VESPUCCI COLOMBO:

Domani mattina in via Chiarini è in programma una riunione di staff per definire ancora meglio il piano di ripartenza di Vespucci e Colombo. «Stiamo provando a trovare soluzioni per evitare la didattica a distanza, perché crediamo molto nell'importanza delle lezioni in presenza», spiega la vice preside Maria Caterina Cassetti. Nessun taglio all'ora, che resterà di 60 minuti. Nelle tre sedi (via Chiarini, piazza Vigo e via San Gaetano) i problemi sono legati soprattutto agli spazi:
«Utilizzeremo come classi anche l'aula magna e i laboratori - continua la vice preside -, tuttavia non è semplice poiché abbiamo due classi da 30 alunni e altre da 27-28: dobbiamo riuscire a conciliare i numeri con gli spazi e le esigenze di sicurezza, non solo la distanza di un metro da bocca a bocca, ma anche le vie di fuga etc... Fondamentali saranno le risposte alle nostre richieste in termini di materiali e personale in più».

BUONTALENTI CAPPELLINI ORLANDO:

Come aveva affermato il preside Alessandro Turano un mese fa l'obiettivo è svolgere le lezioni ordinarie tutte in presenza. Sono state effettuate misurazioni tra i banchi delle tre scuole e non sono emersi particolari problemi, se non al Nautico, dove la mancanza di spazi è nota da tempo a prescindere dal Covid. Proprio per il Cappellini sarebbe stata trovata una soluzione: l'utilizzo di alcuni locali nella vicina Porta a Mare, dove due anni fa fu ospitata una parte del liceo Enriques. Quattro o cinque classi del Nautico potrebbero spostarsi tra via Primo Levi e via D'Alesio. Sarà la Provincia a dover dare l'ok definitivo.«Sto lavorando per garantire didattica in presenza a tutti, con entrate scaglionate e, là dove possibile, da ingressi differenti (al Cappellini) e probabile riduzione dell'ora di lezione
da recuperare a distanza - spiega Turano -. Per questo sarà il collegio docenti a doversi pronunciare. Ho trovato sinergia e collaborazione fattiva con la Provincia e lo staff dei miei collaboratori, Dsga, segreteria, ufficio tecnico e collaboratori scolastici, che mi stanno al fianco senza tregua».